di Vito Ferri - Nella accogliente sala 'Europa' di “Villa Romanazzi Carducci” si è svolto un interessante incontro dal titolo “Economia e Giustizia”. Il convegno è stato organizzato dal Rotary Club Bari Mediterraneo in interclub con i Rotary Club Metropolitani. Tra gli intervenuti, il dott. Maurizio Carbone (Segretario Generale ANM), l’avv. Giovanni Stefanì (presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Bari) e il dott. Domenico De Bartolomeo (Presidente Confindustria Bari – Bat).
A parlare sul cruciale tema dell'amministrazione della giustizia in rapporto al problematico mondo delle imprese, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì: ”Molte delle problematiche che viviamo, tra cui la crisi della giustizia e dell’efficienza dell’impresa nella nostra società, sono attribuibili al fatto che si sono dimenticati i ruoli. Il caso Ilva - a cui si è spesso accennato durante tutto l'incontro - è uno dei tanti, ma anche molti altre vicende che non sono all’onore della cronaca pesano gravemente sulle spalle dei cittadini".
Secondo Stefanì, inoltre, "Non bisogna togliere al magistrato la sua peculiare funzione: non è infatti alla magistratura che dobbiamo chiedere di accelerare l'iter normativo, ma ad altri organi. La schizofrenia legislativa è infatti un fenomeno preoccupante nel nostro paese”.
A parlare poi del delicato momento delle imprese nel mondo globale il segretario nazionale dell’Anm Maurizio Carbone: ”Le leggi italiane devono difendere le imprese, gli imprenditori stranieri non vengono ad investire in Italia perché hanno timore di trovare dei falsi in bilancio in esse e non vogliono rischiare di trovarsi in difficoltà”. Ha quindi concluso Domenico De Bartolomeo, presidente Confindustria Bari-Bat:” I tempi della giustizia lunghi fanno perdere il senso della battaglia".
Quindi è d nuovo l'Ilva a tenere banco.
Per il n.1 di Confindustria Bari-Bat l'azienda tarantina "rappresenta un problema enorme. E’ complicato stabilire il giusto equilibrio tra rispetto dell’ambiente e capacità di fare impresa. Molti fornitori sono sul lastrico, la questione merita attenzione nazionale. Solo lo Stato italiano può salvarla, ma l’Europa non lo consente, tacciandolo come aiuto nazionale. Alla fine la gente che lavora nell'azienda rimarrà gravemente danneggiata e la bonifica rischia di non essere fatta”.
L’incontro è stato moderato da Angelo Rossano, caporedattore del Corriere del Mezzogiorno. Un argomento complessivamente di grande attualità su cui è necessario fare profonde riflessioni.